Dopo la festa con i tifosi per il Centenario del Siracusa calcio, è stato il giorno di Fernando Spinelli. Stamani il nuovo allenatore azzurro è stato presentato ufficialmente nella sala stampa dello stadio Nicola De Simone e nel pomeriggio dirigerà il primo allenamento, in vista della trasferta di domenica sera a Trapani.

“Spinelli qui a Siracusa è di casa, d'altronde parliamo di un ex atleta con più di 160 presenze in azzurro - ha esordito il presidente Alessandro Ricci -. Del mister mi hanno sorpreso due cose: la cultura del lavoro (era qui con il suo staff anche ieri nel giorno di Pasquetta) e l'attaccamento alla maglia, ovvero due princìpi che abbiamo adottato anche noi sin da inizio stagione”.

Poi spazio all'ex capitano azzurro, oggi sulla panchina del Siracusa: “siamo oramai a fine stagione e andare a stravolgere in modo radicale la squadra, potrebbe rappresentare più un danno che un vantaggio; ma è normale che apporterò alcuni princìpi in cui credo. Mi è stato chiesto di riportare un po’ di serenità e fare cose semplici perché poi il calcio è semplice”.

“Esordio di fuoco a Trapani? Siamo un gruppo-squadra molto forte, quando uno inizia a giocare il sogno è proprio disputare questo tipo di partite qui e lavorare per essere preparati a questi impegni, caratterizzati da uno stadio pieno e con tante aspettative. Noi siamo consapevoli che abbiamo una città dietro e dovremo difendere ciò che rappresentiamo”.

Dopo l'esonero di Gaspare Cacciola, una chiamata e subito l'ok, con quali emozioni? “Non c'è stato molto tempo per i sentimenti - ha aggiunto - e non vorrei fare demagogia: penso solo agli amici, quelli veri, che gioiscono con me per questo impegno. Il sentimento più forte è solo la responsabilità che avverto, penso a queste cinque partite e basta. Sono però consapevole della grande sfida e delle insidie che ci sono, faccio calcio da quando avevo cinque anni e oramai sono abituato a tante pressioni”.

Inevitabile il riferimento all'amico fraterno Carmine Giordano che lo affiancherà: “È una persona speciale ma che ha anche grandi competenze e una cultura del lavoro come pochi. Molte cose le capisce più di me per cui non potrà che essere un vantaggio”.

E infine, come gestirà l'Under 19 che guidava sino a pochi giorni fa e prossima alle fasi regionali? “Arriviamo da mesi di tanti sacrifici e non saranno abbandonati: gestiremo gli impegni perché è un blocco unico anche se ci saranno delle priorità. Dico sempre però, che per essere una famiglia non si può lasciare nessuno dietro”.

In chiusura, poi chiosa dello stesso Ricci e dell'Amministratore delegato Salvo Montagno: “Doveroso ringraziare Cacciola per quanto ha fatto, ma serviva una svolta anche all’interno dello spogliatoio perché il calcio è così e quando c’è una situazione simile occorre operare scelte drastiche anche sé dolorose. Vien da sorridere se pensiamo che le nostre scelte sono arrivate sempre dopo sfide contro Igea e Ragusa: sono quelle che in qualche modo ci hanno dato problemi (sorridono, ndr). Ma diciamo anche che la forza di una società sta anche nel saper dimostrare una lucida capacità di cambiare ciò che si ritiene non più confacente agli obiettivi anche se i risultati siano buoni. All’inizio avevamo girato a 50 punti, poi oggi soltanto 18: il calo c’è stato e forse il mese di febbraio è stato determinante ma occorreva una scossa”.


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