Una Coppa Italia di chiara matrice siracusana. Anche se la squadra porta il nome della Canottieri Ortea Palace Catania. Perché l'ossatura è rappresentata come sempre dai siracusani che compongono una squadra protagonista da anni con la Kst Siracusa e che oggi sta facendo le fortune della società etnea. Domenica sulle acque dell'Eur a Roma la coccarda tricolore, a conferma della forza di questi giovani, da anni punto di riferimento anche della nazionale italiana.

“Dire di essere contenti di questa vittoria è poco - ha detto Andrea Romano -. Una Coppa Italia che in partenza era scattata in salita: invece di scendere in acqua con la formazione al completo, ci siamo ritrovati con due assenze importanti, lo straniero Thibaut e Il nostro Mirko. A queste assenze si è sommato l’infortunio del nostro fantasista Edo Corvaia, che ha giocato per tutto il torneo soffrendo per un dolore all’avambraccio destro. Ma questa squadra invece di subirle queste avversità, le fa diventare punti di forza ed è quello che è accaduto. Battere il forte Chiavari non è stato per niente facile. Pertanto per me è un orgoglio essere il loro capitano. Adesso giù con gli allenamenti per arrivare carichi alla prima di campionato a Bacoli il 9 e 10 aprile”.

E lo stesso Edo Corvaia ha poi aggiunto: “Vincere è sempre bello, ma quando si vince una finale contro il forte Chiavari è entusiasmante. Sono contento della mia prestazione anche perché praticamente ho dovuto giocare con un forte dolore al braccio destro a seguito di un infortunio nei giorni precedenti il torneo. Infatti nella prima fase ho preferito, in accordo con la squadra, di non scendere nemmeno in acqua riservandomi per la fase cruciale del torneo. Per battere il Chiavari bisognava fare la partita perfetta. Zero errori, limitare al minimo le forzature e sfruttare fino alla fine i sessanta secondi che si hanno per l’azione di attacco. E se abbiamo vinto, vuol dire che siamo stati bravi a rispettare queste premesse. Iniziare la stagione con questa vittoria, ci dà la giusta carica per affrontare a testa alta tutta la stagione, che sarà ricca di eventi importanti come il mondiale in Francia e i World Games negli Stati Uniti”.

Questo successo, ovviamente, è frutto delle qualità della squadra ma è figlio dei sacrifici di Libero Romano e Tino Corvaia, “padri della canoa polo” per questi ragazzi prima che dirigenti. Si tratta di due presenze importanti, che da oltre vent’anni seguono non solo i rispettivi figli ma tutti questi ragazzi nelle loro magnifiche imprese. Due uomini che hanno avuto la lucida follia di organizzare a Siracusa nel 2016, il miglior mondiale della storia della canoa polo (28 nazioni dai 5 continenti e 750 atleti), vinta tra l’altro dalla nazionale italiana con tanto di diretta Rai e grande ricaduta su tutto il territorio. Un evento che difficilmente potrà essere dimenticato (anche se qualcuno lo ha già fatto e oggi quella magnifica realtà è stata costretta a spostarsi nella vicina Catania…). La presenza di questi due dirigenti ha dato sempre una forza in più alla squadra. Anche in questo risultato della Polisportiva Canottieri CT Ortea Palace c’è stato il loro supporto oltre a quello di Fabrizio Messina. 

“Un torneo impegnativo dal punto di vista fisico e abbiamo dovuto far fronte ad alcune assenze - ha concluso l'allenatore-giocatore Gianmarco Emanuele detto “Spacca” - ma nonostante gli infortuni siamo riusciti a portare a casa il risultato e riuscire a esprimere il nostro gioco. Sono soddisfatto da allenatore di questi ragazzi. E sono convinto che ciò sia solo l'inizio”. 


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