Luca Savasta e i gol per il Siracusa: "Ma i conti li faremo alla fine..."
Una delle stagioni sinora più prolifiche per il bomber palermitano che al giro di boa prova a fare un primo bilancio
Undici reti tutte in campionato e un girone d'andata nella media-gol stagionale. “Ma i conti mi piace farli sempre alla fine”, dice Luca Savasta che a metà fra la scaramanzia e l'attualità, sottolinea, però, che il Siracusa adesso è sulla strada giusta: “Ci siamo un po' rimessi in sesto, rispetto allo svantaggio di qualche settimana fa, accusato dall'Igea capolista e siamo arrivati alla sosta in un buon momento. Ma d'ora in poi dovremo spingere più forte che mai, perché non abbiamo ancora fatto nulla, anzi”.
Una grossa mano, però, Gaspare Cacciola l'ha ricevuta sinora proprio dal suo bomber, che il tecnico ha ritrovato dopo la grande esperienza di Giarre (culminata poi con il salto in D), per un attaccante come quello palermitano, chiamato questa estate per far fare un ulteriore salto di qualità agli azzurri: “Siamo stati chiamati per questo, abbiamo una squadra forte - sottolinea - ma dobbiamo pensare partita dopo partita, non si può e non si deve fare altro”.
E se lo dice colui che a giugno compirà 30 anni, nel bel pieno della maturità calcistica, c'è assolutamente da crederci. Anche perché Savasta ha girovagato in lungo e largo non solo la Sicilia, fra Serie D ed Eccellenza, facendo le fortune delle squadre con cui ha giocato. Probabilmente, però, la stagione più prolifica, in proiezione, la sta compiendo proprio a Siracusa se si pensa che soltanto a Biancavilla qualche anno fa arrivò a chiudere a 15 reti stagionali, mentre oggi, al giro di boa, ha già toccato quota 11.
Insomma, Savasta ha ritrovato la via del gol con grande continuità, dopo un inizio di stagione, diciamo così, di ambientamento: “Ma sono sempre stato abituato a vivere tutto con serenità, sia quando le cose vanno bene, sia quando non girano per il verso giusto. E' vero, un attaccante vive per il gol ma non ne deve fare un'ossessione: dico sempre che non si è troppo fenomeni prima, né brocchi dopo. Ci vuole sempre equilibrio e fortunatamente ho imparato a gestire ogni momento, in campo e fuori, in un certo modo”.
Quindi, una disamina su che girone di andata sia stato, per gli azzurri e in generale per il girone B di Eccellenza: “Certamente noi avremmo potuto avere qualche punto in più ma quest'anno il campionato è equilibrato come non mai, per cui i margini per recuperare ci sono. Abbiamo visto come almeno 6-7 squadre possano veramente vincere o perdere e si equivalgono, per cui la continuità farà la differenza. Poi quelle più strutturate, e pensiamo di esserci anche noi, verranno certamente fuori alla fine”.