Fernando Spinelli e Gigi Calabrese (foto Amato)
Fernando Spinelli e Gigi Calabrese (foto Amato)

Siracusa-Trapani non potrà mai essere una gara come le altre. Specie per loro due, tornati alla base dopo qualche anno fra altre società del territorio a fare esperienza. Ma Fernando Spinelli e Gigi Calabrese, con l'azzurro tatuato sulla pelle, oggi più che mai si sono detti “fieri di questo percorso che ci ha riportati al Siracusa”. Perché quando il presidente Alessandro Ricci ha parlato di “identità e appartenenza” e giorni fa “di orgoglio”, non poteva non riferirsi anche a loro: “Ed è tutto molto bello - dicono i due ex calciatori azzurri oggi club manager e responsabile dell'area tecnica - perché la ricerca di questa identità si avverte in città e non è un caso se la gente, le famiglie, i bambini, si stiano nuovamente avvicinando e innamorando del Siracusa. A prescindere dai risultati che si costruiranno nel tempo”.

Ma un Siracusa-Trapani non potrà bai essere banale per loro che undici anni fa, quando gli azzurri toccarono la B con mano vincendo sul campo il doppio confronto con i granata, erano in campo e in panchina con Andrea Sottil allenatore: “Bei ricordi…”, si limitano a dire entrambi, oggi troppo concentrati sul presente. E il futuro: chiaramente tutto a tinte azzurre. 


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