Domani torna la A1 e alle 15 l'Ortigia sarà in vasca contro la Nuoto Catania. Oggi la squadra rientrerà da Trieste dove ieri sera ha disputato (e vinto) la seconda gara del secondo concentramento di Len Euro Cup e si allenerà direttamente nel Comune etneo. E a meno di 48 ore dalla sfida, tiratissima, in Friuli Venezia Giulia, sarà di nuovo in acqua. Fino a quando si giocava ogni tre giorni, probabilmente, era anche comprensibile e un po' tutte le formazioni erano sottoposte ad un simile tour de force, ma in meno di due, sinceramente, riesce difficile capire con quale logica.

Ma può essere che le federazioni, nazionali ed europee, non riescano a trovare una formula per venire incontro agli atleti che, in questo modo, saranno certamente spremuti perché non sono mica macchine? Fino a quando potrà essere tollerata una simile situazione soltanto “perché il gioco deve andare avanti” magari in favore delle Nazionali che devono prepararsi agli impegni internazionali e alle Olimpiadi del prossimo anno? E che giocatori consegneremo alle Nazionali stesse dopo un simile tour de force?

Oggi, sinceramente, alla vigilia di un'altra importante sfida di campionato e dopo la bella vittoria europea di una Ortigia per la quale non ci sono più aggettivi per il livello che ha oramai raggiunto ovunque, riesce difficile parlare di pallanuoto giocata perché questa, a nostro avviso, non è più pallanuoto. 


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