Padel, che passione. Impazza questa disciplina che anni fa dall’Argentina e dalla Spagna si diffuse a macchia d’olio anche in Italia e pure nel nostro territorio. Tanto da… importare persino i migliori maestri iberici pur di far fare un ulteriore salto di qualità a quanti in questi anni si siano cimentati da semplici amatori. Sono nati circoli, società ad hoc, l’ultimo dei quali proprio al Centro Riccardo Garrone (l’RG Padel Club) di via Piazza Armerina dove Samuel Parmentier, 31 anni istruttore che ha lavorato alla Cittadella dello Sport nel recente passato e che da poche settimane si è unito con il sodalizio della famiglia Pepoli.

”Sono in Italia da sei anni - dice - lavoro in questo mondo da dieci e adesso mi sono tuffato in questa nuova avventura con tanto entusiasmo. Il padel è una disciplina in grande espansione e oggi vogliamo dare un impulso anche qui, dove ci sono nuovi e importanti stimoli. Il padel è uno sport nato in Sudamerica e oggi che in Italia sta prendendo sempre più corpo, anche noi istruttori vediamo questa crescita e voglia di emergere con giocatori importanti. È facile approcciarsi, un po’ come il Ping pong, più o meno una palla dall’altro lato del campo la fai passare, no? Poi è uno sport sociale, c’è un terzo tempo come il rugby ed è molto bello. Ci si diverte, si socializza e si fa attività fisica, per questo è molto richiesto e farlo qui è molto bello dove c’è una struttura importante: qui si può creare una scuola, si possono organizzare tornei come stiamo già facendo e ciò può solo contribuire alla crescita anche qui di questo movimento. Ci sono tanti circoli, non è più una sorpresa il padel, anzi ero consapevole che sarebbe cresciuto anche se non pensavo con questi numeri in così poco tempo. Non c’erano molti circoli fino a due anni fa, poi con il Covid c’è stata una accelerata in questo senso. Ora lavoriamo ad eventi importanti sin dal mese di ottobre, al fine di creare una continuità con l’attività e non fermarsi mai”.


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