Filippo Ferrero (Foto Maria Angela Cinardo - Mf Sport)
Filippo Ferrero (Foto Maria Angela Cinardo - Mf Sport)

Dopo l’esaltante qualificazione alla semifinale di Euro Cup, l’Ortigia è già pronta a rituffarsi in campionato, dove domani pomeriggio è attesa da un’altra sfida difficilissima. I biancoverdi, alle 14.00, scenderanno in acqua a Savona, contro gli uomini di mister Angelini, che vorranno riscattare la delusione per l’eliminazione ai rigori contro il Sabadell. La squadra di Piccardo, ieri pomeriggio, in Ungheria, ha ripreso gli allenamenti e, nonostante l’entusiasmo per l’ennesimo traguardo europeo, ha già archiviato tutto e ha iniziato a pensare a questo delicato impegno di campionato. L’Ortigia, che oggi arriverà in terra ligure, sa che Savona è un avversario storicamente ostico e che la sua è una piscina difficile per chiunque. In acqua si fronteggeranno due squadre con stati d’animo opposti, ma soprattutto due dirette rivali nella lotta per un posto nel podio finale di Serie A1. I liguri saranno aggressivi e motivati per farsi scivolare le scorie del match contro il Sabadell, l’Ortigia capolista invece vuole continuare la striscia positiva e iniziare al meglio questo trittico di partite importanti di campionato che, dopo Savona, la vedrà impegnata in casa contro Trieste (sabato 20 novembre) e poi a Genova, contro il Quinto (mercoledì 27 novembre). Una serie di partite che potrebbe dire molto sulla stagione dell’Ortigia.

Alla vigilia del match, coach Stefano Piccardo presenta gli avversari e analizza la partita: “Savona l'anno scorso è arrivata terza, ha giocato una buonissima pallanuoto e quest’anno è stata a un passo dall’entrare in Champions League, quindi possiamo dire che è una delle trasferte più complicate del campionato, visto il valore dell'avversario. È una squadra completa, allenata molto bene, con 3-4 giocatori esterni di alto livello, un buon centroboa, un'idea di gioco molto aggressiva, più un paio di giovani che sono già nel giro della Nazionale. Sarà una partita molto aggressiva e molto nuotata, con tanta fisicità. Gli stati d'animo sono diversi, ma conosco il mio collega abbastanza bene e penso che riuscirà a infondere le motivazioni giuste, a girare questa depressione, se così la possiamo chiamare, di perdere ai rigori, in forza positiva da mettere in acqua domani”.

Il tecnico biancoverde conosce le insidie che un match come questo può presentare e sottolinea l’importanza di iniziare subito bene: “Veniamo da una prestazione ottima, ma adesso c’è da pensare al campionato, perché il mese di novembre è il mese degli scontri difficili e la strada da fare è ancora lunghissima. Dobbiamo prendere ciò che di buono ci ha dato la partita di mercoledì e andare avanti, pensando sempre di migliorare la qualità del gioco e quella dei giocatori. L’anno scorso siamo andati a Savona dopo una trasferta di Champions e mi ricordo che, all'inizio del terzo tempo, la mia squadra perdeva 9-2. Poi finì 10-6 per loro, ci diedero una dura lezione. Quel match cominciò con un avvio traumatico, andando subito sotto per 4-1, ecco perché l'inizio della partita sarà determinante, sarà il momento in cui bisognerà restare attaccati, perché loro sono una squadra che ha qualità e se scappano via recuperarli diventa difficile. Storicamente a Savona, quando partiamo male, difficilmente poi facciamo risultato".

Della sfida contro Savona, parla anche Filippo Ferrero, che assicura che la gioia per la vittoria a Szolnok è già stata accantonata: “Dobbiamo sicuramente dimenticare l’entusiasmo, perché se affronti la partita pensando ancora che hai fatto un’impresa, hai passato il turno e hai fatto una buona partita, rischi di arrivare meno concentrato, troppo sicuro dei tuoi mezzi. Così si rischierebbe di fare brutta figura, perché loro sicuramente saranno agguerriti, dato che hanno perso una partita ai rigori, anche in modo frustrante, e vorranno sicuramente rifarsi. Ci troviamo in due situazioni opposte. Noi dobbiamo cercare di trovare il giusto equilibrio, come ha detto Christian (Napolitano, ndr) una settimana fa, sottolineando che non dobbiamo esaltarci quando vinciamo né deprimerci quando perdiamo. Bisogna mantenere il profilo basso e continuare a lavorare per arrivare alla partita aggressivi e tosti quanto lo sono loro".
 


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