Alessandro Di Dio (Foto Francesco Paolo Greca - Enna Calcio)
Alessandro Di Dio (Foto Francesco Paolo Greca - Enna Calcio)

Nell'Enna che viaggia a ritmo promozione, un po' di fosforo in mezzo al campo arriva anche da Alessandro Di Dio. Il centrocampista floridiano, 31 anni il prossimo ottobre, è tornato a dicembre laddove aveva ancora lasciato un discorso aperto qualche anno fa: “Ero stato bene sia con Seby Catania, sia con Pippo Strano - dice -. E dopo l'inizio al Real Siracusa quest'anno, che ringrazierò sempre per l'opportunità, sono stato felice di essere tornato con una società e una squadra che ti fanno sentire a casa”.

Non è un caso se i risultati arrivano e da due anni a questa parte i gialloverdi viaggiano quasi senza intoppi. “Credo sia naturale - aggiunge Di Dio che ad Enna aveva già disputato due stagioni dopo essere cresciuto a Siracusa, con presenze in C, così come ad Ancona, Sorrento e Prato - che i risultati arrivino. Perché qui si lavora bene. C'è una società che ti fa sentire importante e questo noi calciatori lo avvertiamo. Poi il campo e mister Campanella fa il resto: è un grande motivatore e quando vedi gente come Arquin che magari non segna ma corre fino al 90' sul 6-0 ti fa capire quanto bene si stia qui e quanto sia da stimolo per tutti noi andare sempre a mille. Non abbiamo però vinto nulla e dobbiamo sempre rimanere sul pezzo come si ripete da tempo. Ma qui ci sono idee chiare e per il futuro, personalmente, vedremo cosa ci riserverà il campo. Sono un po' vecchietto (sorride, ndr) ma sto bene. E credo che a livello dilettantistico questo Enna sia una delle squadre più forti in cui abbia giocato. C'è una grande voglia di vincere dopo la passata stagione, è stato cambiato solo il reparto offensivo e la continuità voluta dalla società sta dando i suoi frutti. Andiamo avanti giornata dopo giornata, ne mancano sempre meno e fra qualche settimana tireremo le somme”.

Da capoluogo più alto d'Italia, i romani per la sua imprendibilità la definirono Urbs Inexpugnabilis. Un claim che l'Enna Calcio ha fatto proprio, un po' come ha lasciato intendere Alessandro Di Dio. E probabilmente, visto il percorso, mai motto fu più azzeccato. 


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