Domenica ripartirà il campionato di Promozione dopo due settimane di stop, causa disputa match di Coppa Italia. Per il Megara, il testa-coda di Gela sarà quasi improponibile visto quanto sia lanciata la compagine biancoazzurra in vetta al girone D anche se gli augustani arriveranno all’impegno con due settimane piene di lavoro con il nuovo tecnico, Saro Monaca. Una rivoluzione necessaria secondo la società perché il patron, Elio Coppola, ha investito (e sta investendo) tanto per riportare il calcio che conta nella città megarese, attraverso anche la ristrutturazione del centro sportivo Megarello.

Un progetto nato qualche anno fa ma che causa Covid fu momentaneamente stoppato: “Anche se questa passione è datata, ma sono stato sempre dietro le quinte. Sono sempre stato un tifoso del Megara, sin da quando mio fratello mi portava al campo all’età di 13 anni. Aiutai il Megara anni fa in Prima Categoria quando c’era Massimiliano Scuderi, poi con Gaetano Vinci, Marco Stella, Nunzio Riccobello e Roy Ferreri proseguimmo ma divergenze ci allontanarono“.

”Mi ritrovai il Megara per le mani e giocavamo nei campi in affitto ma costava e decisi di farmi un campo qui vicino e da qui è nato il progetto Megarello per il quale il restyling è ancora in corso: nascerà il sintetico, nel frattempo è nata un‘area posteggio ampia e la tribuna nuovamente fruibile al pubblico. Passi avanti ne abbiamo fatti, altri ne faremo, abbiamo migliorato l’immagine della società e adesso stiamo correggendo alcune cose dopo il cambio tecnico, con alcuni rinforzi di dicembre che serviranno per salvare la stagione. Perché la società non è da retrocessione e non deve esserlo nemmeno la squadra”.

E il futuro? “Penso che non appena il vecchio Fontana sarà ristrutturato (i lavori sono già iniziati, ndr) con il sintetico, torneremo a giocare li anche se il mio campo esiste ma dovrebbe svolgere più la funzione di centro sportivo vista la sua estensione. Credo che sarà completato nei tempi in cui sarà consegnato anche il Fontana e potremmo avere due campi ad Augusta, da che non ne avevamo nemmeno uno”.

L’Eccellenza? “Certo. È un obiettivo, potevamo arrivarci due anni fa tramite ripescaggio perché c’erano tutti i presupposti ma pensavo che la società non sarebbe stata pronta e forse nemmeno la città. Perché bisogna anche capire come risponderà la città d’ora in avanti, sono saltate alcune generazioni fra tifosi e appassionati e di questo occorre tenere conto. Qui sono da solo e questa “freddezza” da parte della città è comprensibile perché senza strutture non sarebbe stato facile fare sport per chiunque. Adesso abbiamo 120 tesserati fra giovanili e prima squadra e il Megarello è tornato a pulsare fra atleti, famiglie e società. È un bel segnale, tanta gente si è riavvicinata, anche l’amministrazione comunale e personalmente quando ho visto il campo pieno alla prima col pubblico con ingresso gratuito mi sono emozionato. Sono emersi i miei veri sentimenti per il Megara, ho sempre provato qualcosa di particolare per questi colori e credo sia una cosa positiva. Non eravamo più abituati a vedere così tanta gente, adesso speriamo che anche i risultati possano tornare ad arrivare per poter poi ripartire nel nuovo anno con ancor più forza ed entusiasmo”.


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