Ricci: "Bravo Siracusa, andiamo avanti in un clima non facile..."
Dedicata la vittoria sul Casarano a quella parte dei tifosi che sostengono sempre la squadra
Il successo per 4-1 sul Casarano avrebbe dovuto rappresentare un momento di festa e di rinascita per il Siracusa, ma la realtà che circonda la squadra e il suo presidente Alessandro Ricci è ben più complessa e sfaccettata. Nonostante la convincente prestazione sul campo, il clima fuori dallo stadio e il rapporto con la città restano tesi, segnati da critiche e proteste che testimoniano una frattura ormai consolidata negli ultimi due anni.
Durante il primo tempo della partita, infatti, sono esplosi petardi fuori dallo stadio, un gesto di protesta che ha fatto da contraltare alla gioia per la vittoria. In curva, uno striscione esposto ha ulteriormente sottolineato il malcontento di una parte della tifoseria, segno che il legame tra la squadra, la società e la città non è più quello di un tempo. Un rapporto che, come ha più volte sottolineato lo stesso Ricci, si è deteriorato negli ultimi due anni, complicando non poco il percorso del club.
Il presidente, pur consapevole delle difficoltà, ha scelto di mantenere un atteggiamento di grande lucidità e determinazione. «È stata una giornata complicata – ha dichiarato – e dispiace quanto successo fuori dallo stadio quando eravamo sotto nel punteggio». Ricci ha voluto ringraziare i giocatori per la prestazione collettiva, in particolare il capitano Maiko Candiano, simbolo di un dna che il club vuole preservare nonostante le avversità. «Le dieci sconfitte potevano abbattere chiunque – ha aggiunto – ma noi abbiamo avuto una grandissima lucidità nel nostro progetto».
Il presidente non ha nascosto le critiche personali ricevute in questo periodo, ammettendo di essersi sentito definire «pazzo», «fallito» e persino «fanfarone». Tuttavia, Ricci ha ribadito con forza la sua fiducia nel lavoro dello staff e nella squadra, convinto che il Siracusa non meriti l’ultimo posto in classifica. «So che è poco elegante mantenere il silenzio agli atleti, ma vogliamo togliere pressione allo staff perché quando si è ultimi bisogna essere lucidi e forti».
Questa vittoria, ha spiegato, rappresenta un momento cruciale: «Se avessimo perso sarebbe stato difficile mantenere la fiducia in quello che stiamo facendo. Ci impegniamo tutta la settimana, ma se non raccogli diventa dura». Ricci è consapevole che una sola vittoria non cambia la stagione, ma è fiducioso nel percorso intrapreso: «Una rondine non fa primavera, da domani testa al Giugliano, che ha cambiato il terzo allenatore e avrà grandi stimoli».
Il rapporto con la città, però, resta il nodo più delicato. Nonostante la passione e il sostegno di molti tifosi, la tensione è palpabile. Ricci ha voluto rivolgere un messaggio chiaro ai giocatori: «Devono tapparsi le orecchie e non sentire tutto quello che si dice attorno alla squadra». La pressione esterna, unita a un ambiente che non sempre appare sereno, rischia di influenzare negativamente la squadra, ma il presidente si è detto fiducioso nella forza mentale del gruppo, che ha dimostrato grande fame anche quando si è trovata in svantaggio.
Il presidente ha anche sottolineato le difficoltà legate agli infortuni, in particolare degli esterni bassi Iob, Puzone e Sapola, che hanno complicato ulteriormente il cammino della squadra. «Sembrava un’altra gara segnata, ma alla fine il calcio è bello anche per questo», ha commentato, evidenziando come la squadra abbia saputo reagire nonostante le avversità.
Ricci ha parlato anche della possibilità di intervenire sul mercato, ma con cautela: «Andare a prendere svincolati adesso è un’opzione, ma non è semplice. Bisogna mettere in condizione un giocatore di inserirsi rapidamente, e non credo sia facile in questo momento». La priorità resta mantenere la categoria, un obiettivo che il presidente ha definito «fondamentale» e per cui è pronto a lottare con tutte le forze.
Nonostante le critiche, Ricci ha voluto dedicare la vittoria ai tifosi che, anche nei momenti più difficili, hanno sostenuto la squadra con passione e garbo. «Anche quando criticano, la maggior parte lo fa con rispetto», ha detto, ricordando come giocatori spesso contestati come Falla, Guadagni e Di Paolo siano stati oggi decisivi. «È il bello del calcio», ha concluso, sottolineando la complessità e la bellezza di uno sport che sa unire e dividere allo stesso tempo.
Il rapporto tra Siracusa e la sua squadra, dunque, è oggi un equilibrio delicato, fatto di speranze, tensioni e aspettative. La vittoria contro il Casarano rappresenta un segnale positivo, ma la strada per ricostruire un legame solido con la città è ancora lunga. Il presidente Ricci, con la sua determinazione e la sua visione, sembra pronto a guidare il club in questo difficile ma affascinante percorso, consapevole che solo con unità e fiducia si potrà invertire la rotta e riportare entusiasmo attorno al Siracusa.



























