L’anno che ci lasciamo alle spalle andrà ricordato per la straordinaria impresa di Luigi Busá, oro olimpico a Tokyo. Il Karateca avolese ha compiuto un percorso che a raccontarlo, quasi non ci si crederebbe vista la stazza e il peso da bambino. Ma la forza di volontà unita alla guida del padre e maestro Nello (a cui Luigi ha sempre dedicato ogni titolo) lo hanno portato a vincere tutto, anche l’Olimpiade.

Una gioia rimasta strozzata in gola a Samuele Burgo. Ma per il canoista aretuseo l’impresa era ben più ardua e avrà comunque la possibilità di riprovarci a Parigi 2024 come dichiarato dallo stesso in esclusiva per siracusasportnews.

Un plauso anche a Loredana Trigilia, la schermitrice siracusana protagonista nell’edizione dei giochi paralimpici, spesso meno sotto i riflettori della competizione principe ma meritevoli di massima attenzione per le imprese che sanno regalare ed emozionare.

Questo 2021 che ci lasciamo alle spalle ha regalato poi tante altre gioie in varie discipline così come dolori. Ma un po’ tutti, società e atleti sono stati accompagnati da un grido comune, ovvero quello di una impiantistica sempre carente nel capoluogo e spesso legata da troppe problematiche tra burocrazia, questioni legali e negligenze varie.

Sarà bene mettersi d’accordo una volta per tutte sin dagli inizi di questo 2022 se si vorranno ritrovare altri Busá, Burgo o Trigilia non solo nei Giochi a cinque cerchi ma in tutte le grandi competizioni. Ne beneficerebbe solo Siracusa e il suo territorio. Ma in molti questo ancora oggi non lo comprendono.


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