Uno dei gol di Ciccio Cassia
Uno dei gol di Ciccio Cassia

L’Ortigia resta in Europa. Farà la Len anche il prossimo anno tentando magari la scalata sino in fondo (cosa che gli è stata negata per due edizioni di fila), grazie al 10-6 in “gara 3” nella finale per il quinto posto contro Telimar Palermo. La squadra di Piccardo ha strameritato questo traguardo, perché come a Palermo si è presentata meglio a questo appuntamento e tirato fuori tutto ciò che c’era da mettere in acqua nonostante la pesante assenza di Valentino Gallo.

LA PARTITA. La sblocca Napolitano dopo 1’20” da classico centroboa e pochi secondi dopo i biancoverdi trovano anche il 2-0 dopo una pregevole azione finalizzata da Andrea Condemi. La difesa asfissiante di Rossi e compagni funziona in avvio perché Telimar non trova sbocchi e quando prova la conclusione viene sistematicamente murata. E quando il sette di Baldineti riesce ad andare a conclusione c’è Tempesti che fa buona guardia. Rossi a 3’ dalla prima sirena intercetta un’azione e si invola in contropiede ma probabilmente stanco a tu per tu con Nicosia si fa ipnotizzare la conclusione. Vlahovic a 40” dal termine dell’intervallo trova però la prima rete palermitana dopo una serie di azioni aretusee non finalizzate e Telimar si rifà sotto dopo una partenza appannata.

La ripresa riparte come il primo quarto: Cassia da posizione angolata trova il buco giusto per fare 3-1, ma una deviazione su ribaltamento di fronte e conclusione del solito Vlahovic tiene a galla il sette di Baldineti. Rossi non si dimostra molto avvezzo ai rigori (ultimamente qualche errore di troppo del 10 biancoverde), Tempesti riesce a chiudere due azioni che sembravano altrettanti gol per Palermo e Ciccio Condemi a 2’30” trova il 4-2 al termine di un’altra pregevole azione della squadra di Piccardo. E a proposito di belle azioni, quella personale di Vidovic a 52” dalla sirena, riscuote la standing ovation della “Caldarella” perché il gol del 5-2 arriva con un pregevole pallonetto. E ancora Ciccio Condemi prima dell’intervallo lungo regala un altro gol all’Ortigia: 6-2 e tanti applausi.

Che per Palermo sia un pomeriggio infelice lo si capisce anche dal rigore sbagliato in avvio di terzo tempo dal quasi implacabile Vlahovic che non c’entra nemmeno la porta anche se Occhione poco dopo dalla distanza trova la terza rete palermitana. Cassia però al 3’30” trova di nuovo il +4 sfruttando subito la superiorità numerica, aspetto sul quale ha lavorato parecchio Piccardo in quanto i biancoverdi non erano riusciti spesso ad approfittare di questa situazione. Telimar accorcia di nuovo ma sempre Cassia, da identica posizione defilata allunga ancora (8-4 al 5’30”). Il numero 2 aretuseo trascina l’Ortigia perché quando Telimar torna a farsi sotto ci pensa il “figlio d’arte” a ristabilire le distanze (9-5). Mirarchi abbandona per limite di falli, l’Ortigia rimane in doppia inferiorità negli ultimi 20 secondi ma la giornata no di Telimar si manifesta anche con il palo colto proprio alla sirena che tiene gli aretusei sul +4 all’ultimo quarto. Telimar accorcia su rigore in avvio di ultimo quarto, risponde Ferrero in superiorità, gli ultimi minuti sono di pura gestione: Telimar non ne ha più, l’Ortigia difende quanto basta con Tempesti che para tutto ciò che c’è da parare e festeggia l’Europa.

Il referto gara

Tempesti abbraccia la figlia a fine partita 

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