Suhs e Baldan (foto Simona Amato)
Suhs e Baldan (foto Simona Amato)

Questo mal di trasferta non accenna ad arrestarsi. Ancora un'occasione sprecata per il Siracusa che può consolarsi del fatto che, dopo l'1-1 di Favara (Candiano ha risposto ad inizio secondo tempo al vantaggio locale di Baglione su rigore nel primo tempo), il gruppone di testa è ancora lì: vero è che la Vibonese dovrà recuperare la gara di Acireale e potenzialmente potrebbe anche andare a +3 ma si vedrà soltanto fra dieci giorni quando si giocherà il match allo stadio Aci e Galatea. Passi il successo della Scafatese sulla Sancataldese (i campani hanno agguantato gli azzurri al vertice con la Vibonese), stride il pari interno della Reggina con il Sambiase.

E' un campionato strano e tutte sciupano occasioni? E' sacrosanto ma è anche comprensibile un po' di delusione fra la tifoseria siracusana che lontano dal “De Simone” vorrebbe soprattutto un cambio di tendenza almeno per quanto riguarda i risultati. 

“Sapevamo che la partita sarebbe stata difficile anche per l’ottimo momento del Favara – ha detto l’esperto difensore centrale padovano Marco Baldan – e contro un avversario che ci veniva a prendere alti, uomo a uomo, per una partita giocata su duelli. Era difficile esprimere quello che magari volevamo fare noi in campo. Il primo tempo è stato comunque equilibrato, a mio modo di vedere, deciso dall’arbitro. Poi siamo stati bravi a riprenderla e abbiamo anche provato a vincerla ma a un certo punto è stato complicato per via del campo pesante”.


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