Bottaro, Busà e Urso
Bottaro, Busà e Urso

Portieri? Anche loro hanno fatto la differenza quest’anno e se il Siracusa ha potuto celebrare il ritorno in Serie D lo deve anche a Loris Genovese e Peppe Lumia che hanno chiuso… la saracinesca quando era giunto il momento di farlo.

Talenti naturali, ovviamente, forgiati è migliorati giorno dopo giorno da un professionista che risponde al nome di Graziano Urso, etneo ma siracusano d’adozione che, fatte le dovute celebrazioni, ha ripreso a fare ciò che ha sempre fatto. Allenare e allenare. “Anche in questi giorni perché non dobbiamo fermarci un attimo - dice - Loris e Peppe sono migliorati tantissimo perché sono due ragazzi che si applicano tanto, ascoltano e sanno fare tesoro anche dei propri errori”. Al suo fianco, uno che di portieri se ne intende, quel Luca Bottaro che da giovane era una grande promessa fra i pali ma che per propria scelta… scelse altro nonostante la corte di squadre quali Palermo e altre: “Giocare mi piaceva ma non ho avuto la costanza che sarebbe occorsa. Quella che adesso vedo in mio figlio Gianmarco anche se io non faccio alcun tipo di pressione, se lui si diverte mi diverto anche io, lo asseconderò in tutto. E poi sono felice che ogni tanto si è allenato anche con Graziano. È un fratello per me, c’è stata subito empatia quando ci siamo conosciuti”. Gianmarco si è già allenato con Urso anche al Siracusa ed è stato nel mirino di diverse società professionistiche tra stage e contatti vari creati con l’Accademia di Christian Romano dove il giovane portiere milita.

E a proposito di portieri, sotto l’ombrellone, una vecchia conoscenza del Siracusa, Antonino Busà che dopo Ragusa e Canicattì in Serie D, spererebbe di rimanere in quarta serie, magari sempre con Urso e magari di nuovo… a Siracusa: “Se mi dovessero chiamare, andrei di corsa senza alcuna esitazione. Questo è un posto fantastico e con Graziano si potrebbe soltanto migliorare ancora. Ma è presto, per adesso godiamoci le vacanze”.


💬 Commenti