Andrea Carpenzano si laurea campione italiano One Cup Series 2024. Il titolo del campionato nazionale Turismo è arrivato al termine dell'ultima prova svoltasi nel week-end a Misano Adriatico.

UN IMPREVISTO IN AVVIO. Grande soddisfazione per il pilota siracusano che dopo le due libere effettuate su condizione di pista asciutta e quindi con gomme slick, in qualifica era riuscito a migliorare la prestazione giro dopo giro, facendo registrare il quinto tempo di categoria e il tredicesimo assoluto su 32 piloti. Dopo un'ottima partenza, dietro soltanto a due auto dal diretto avversario Giuseppe Angilello, alla seconda variante, a causa di un guasto tecnico o forse per una disattenzione del pilota (ancora al vaglio degli ingegneri del team), la vettura improvvisamente si spegneva. Il driver siracusano si vedeva sfilare tutti ed era costretto a posizionare l'auto fuori la pista nel tentativo di farla ripartire.

UNA MONTAGNA DA SCALARE. A ripartenza avvenuta, però, era già trascorso troppo tempo, dunque Carpenzano decideva di rientrare in pit lane e accontentarsi di ottenere i punti della sola presenza in griglia. A questo punto il titolo del campionato italiano sembrava quasi perduto, in quanto il suo diretto avversario, il driver calatino Angilello, vinceva la gara di categoria e si piazzava in sesta posizione assoluta. Quest'ultimo, oltre ad ottenere punti decisivi, lasciava per virtù della griglia invertita la vettura al suo compagno di squadra, il catanese Giovanni Grasso, in pole position assoluta.

DALLA RABBIA ALLA GIUSTA DETERMINAZIONE. Carpenzano vedeva allontanarsi il titolo italiano in quanto in gara due, il pilota aretuseo si sarebbe dovuto piazzare davanti al suo diretto avversario, che sarebbe partito in P1 assoluto, mentre lui sarebbe scattato dalla P24. Con ben ventitré auto in mezzo, sembrava utopia poter riuscire nell'impresa ma allo spegnimento dei semafori, Andrea Carpenzano trasformava la rabbia in determinazione ed effettuava una partenza perfetta, superando subito dieci vetture. In meno di 3 giri, spingendo al massimo ed effettuando staccate da brivido ed altri sorpassi, l'aretuseo si ritrovava già dietro al proprio diretto avversario.

L'ANALISI. "Si è vero, ho spinto al massimo studiando il mio diretto avversario Giovanni Grasso che sapevo già fosse un bravo pilota - questa l'analisi di Carpenzano -. Ho cercato, manovra dopo manovra, di capire dove e come potessi sorprenderlo per superarlo. Ed è stata tosta. Poi in una parte velocissima del tracciato, denominata "il carro", ho notato che Grasso alzava un po' il piede dell'acceleratore ed ho fatto il contrario: io l'ho tenuto tutto giù. Ciò mi ha permesso di arrivare vicinissimo al mio diretto avversario e quando si è presentata l'unica chance per provare a superarlo, in prossimità dell'ultima curva a 500 metri dal traguardo, ho allungato la staccata. Grasso, forse a causa delle gomme più usurate delle mie, non riusciva a chiudere bene in curva lasciandomi uno spazio aperto, giusto per permettere di infilargli il muso. E così, sono riuscito a sfilare ed uscire per primo dalla curva e tagliare il traguardo davanti a lui. Una corsa incredibile che mi permetteva di rimettermi di nuovo a pari punti e vincere il titolo di campione italiano, in virtù delle maggiori vittorie in campionato".

EMOZIONI INTENSE. “Che dire - ha poi chiosato il pilota - le gare trasmettono sempre intense emozioni che spesso producono lacrime, a volta di tristezza e delusione, a volte di gioia. Non nascondo che quelle di questo campionato, ma soprattutto quelle della finale dello scorso ed ultimo weekend, mi hanno emozionato notevolmente. Ho disputato un campionato dove, gara dopo gara, ho dato il tutto per tutto, attuando quello che ho imparato in questi anni in tutti gli autodromi in cui ho corso e in tutte le tipologie di vetture che ho guidato. Non volevo perdere l'occasione di coronare questo sogno e il titolo ritengo sia meritato per aver vinto la maggior parte delle gare del campionato. Quest'anno ho imparato a gestire la pressione di gara in qualsiasi condizione. Ma la cosa più importante che ho compreso è che non si deve mollare mai, quando si crede in qualcosa niente è impossibile e le gare finiscono solo alla bandiera a scacchi”.

RINGRAZIAMENTI. “Ringrazio come sempre la mia famiglia che mi è stata sempre vicina, mia moglie Valentina, i miei figli Ginevra e Gabriele. Tutti gli amici che mi hanno  supportato e sostenuto, il Team della Tecnosport per avermi messo a disposizione una vettura impeccabile e sempre competitiva, la ML Managment, la Toscano Marketing nella persona di Vieri Lombardi per la media sessione e per ultimo, ma non certo per importanza, tutti i miei sponsor che mi hanno dato fiducia nel sostenermi economicamente. Grazie a tutti di cuore, insieme abbiamo raggiunto questo traguardo. Appuntamento quindi a gennaio per la premiazione ufficiale di fine campionato”.


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