Christian Napolitano (foto Cinardo - Mf Sport)
Christian Napolitano (foto Cinardo - Mf Sport)

Il 18-12 contro Primorac, in Montenegro contro la squadra che aveva praticamente estromesso l’Ortigia dall’Europa è un segnale tangibile del gruppo biancoverde in una stagione che forse non ha espresso al massimo tutte le potenzialità di cui dispone il sette di Stefano Piccardo.

L’Ortigia ha staccato il pass per gli ottavi di finale della Len compiendo una vera e propria impresa visto che avrebbe dovuto vincere esattamente con uno scarto dalle sei reti in poi per andare avanti. Ed è forse per questo che negli ultimi turni di A1 gli aretusei sono apparsi meno brillanti di tante altre volte, con la testa all’impresa che probabilmente soltanto Napolitano e compagni sapevano di poter compiere.

“Potremmo titolare questa serata con ‘miracolo di Natale a Kotor’. Ci siamo compattati, diversamente da altre gare - ha detto il capitano ai canali ufficiali del club -. Volevamo uscire da questo periodo strano e ci siamo detti che oggi non avevamo nulla da perdere e che era possibile fare un piccolo miracolo. Siamo entrati in acqua proprio con questa consapevolezza. Nel discorso che ho fatto ai ragazzi prima della gara, ho detto che dovevamo provarci e vedere poi cosa sarebbe accaduto. Devo dire che questo piccolo miracolo mi inorgoglisce, perché dimostra il valore di questa squadra. Il nostro unico limite siamo solo noi stessi. È solo una questione di mentalità”.

“Quando sono uscito dall’acqua - continua il capitano - il mister nemmeno ci credeva e mi ha chiesto se fossimo passati veramente, l’ho sollevato in alto dicendogli che ci eravamo riusciti. Oggi abbiamo messo in acqua una grinta pazzesca e soprattutto abbiamo avuto testa, giocando da squadra contro un avversario ben organizzato e in una piscina dove altri sono caduti. Loro sono andati in crisi, perché non è facile affrontarci, soprattutto quando giochiamo così. Noi abbiamo fatto la nostra partita e abbiamo imposto il nostro gioco. Questa è l’Ortigia che conosco”.

Una vittoria simile può essere un trampolino importante per il resto della stagione: “Sicuramente l’umore ora è alto e le vittorie aiutano, però fra tre giorni abbiamo il Quinto. Pertanto, stasera festeggiamo con molta pacatezza, perché abbiamo fatto qualcosa di grande, ma poi pensiamo subito alla prossima sfida, con la consapevolezza che possiamo vincere e perdere contro chiunque, dipende solo da noi. Ripeto, è il nostro unico limite e dobbiamo continuare a lavorarci”.


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