Aci e Sara: “Educazione stradale, cari giovani guidate bene”
L’incontro al “Fermi” fra personaggi dello sport, della scuola e non solo
Educazione stradale, c’è sempre bisogno di sensibilizzare ad una guida corretta per la sicurezza di tutti, soprattutto chi è ancora in giovane età.
Ed è proprio ai giovani che l’Automobil Club di Siracusa si è rivolta in occasione di “Sara Safe Factor” in collaborazione con Sara assicurazioni per un progetto nazionale che parte dagli istituti scolastici. Stamani l’incontro si è svolto all’Enrico Fermi, moderato da Rosario Giordano addetto stampa nazionale di Aci, con l’intervento di personaggi dello sport (il pilota Andrea Montermini e il Biker Emiliano Cantagallo), dello stesso istituto siracusano (con il dirigente Antonio Ferrarini), di Sara (la responsabile Cinzia Quintavalle) e dell’Automobil Club appunto con la direttrice Francesca La Martina, il responsabile Aci Sport, Giovanni Giunta, il vice presidente Sergio Imbrò, il delegato provinciale Aci Sport, Manlio Mancuso e il responsabile dei commissari di percorso, Tanino Ciraudo.
“C’è bisogno di parlare sempre di più ai giovani - ha detto Imbrò - in relazione al numero degli incidenti stradali, non ultimo quello occorso alla povera Maddalena. È importante prendere coscienza di tutto ciò e parlare sempre di più ai giovani affinché si abbia sempre più consapevolezza di quanto sia importante la guida sicura. Non se ne parlerà mai abbastanza ma farlo è fondamentale, ovunque e con chiunque. Ed è per questo che rivolgiamo anche un pensiero a tutte le famiglie che hanno perso i propri cari in strada”.
“L’ACI è da sempre presente per iniziative del genere - ha detto La Martina - , con la Sara nacque il progetto già nel 2005 e nel 2018 ci fu un precedente incontro. Facciamo anche altri corsi, “Due ruote sicure” o “A passo sicuro” per spiegare il corretto comportamento quando si sta in auto; parlando soprattutto ai bambini si arriva ai genitori perché sono loro i primi a non usare ad esempio le cinture alla guida. Dunque parte tutto da loro che sono i più sensibili e possono fare da volano alla società”.