Il giorno dopo, come dicono in tanti, forse è ancora più bello: il Siracusa ha sfatato un tabù. E' tornato in Serie D dopo il salto all'indietro dalla C alla Promozione di quattro anni fa, il nuovo incubo e l'ennesimo fallimento di una storia che ciclicamente si era ripetuta. Quindi la graduale ripartenza, il Leone ferito ma mai morto e una tifoseria scettica che si era detta stanca, delusa, arrabbiata. Ma sono proprio questi i sentimenti che ti fanno comprendere quanto amore ci sia, non l'indifferenza. Ed è attraverso i risultati, la programmazione, che Siracusa si è “riappropriata” del Siracusa. Pian piano, un passo dopo l'altro, errori sui quali sono poi state messe delle pezze e a dicembre scorso la svolta: l'arrivo di Cacciola e Castorina, una squadra ridisegnata e via alla scalata fino alla vetta, temporanea, per poi ripartire nei play off. A suon di gol e vittorie, quasi a far capire la forza offensiva di una squadra che ha certamente avuto in Luca Ficarrotta la sua stella cometa.

Sino alla doppia finale contro l'Enna, due squadre che si sono equivalse e che avrebbero meritato entrambe perché se Cacciola può considerarsi “mister promozione” insieme con tanti interpreti di questo Siracusa, non si può dire da meno di quel signore che si chiama Pippo Strano, che ogni anno ringiovanisce e trova sempre nuova linfa: per se, i suoi giocatori e la società che decide di affidargli un compito pesante. Un plauso dunque all'Enna e alla sua tifoseria, città che adesso dopo essersi leccata le ferite potrebbe anche decidere di presentare domanda di ripescaggio.

Il Siracusa arriverà alla D invece dalla porta principale, o secondaria visto che era stata l'Igea a brindare due mesi fa. Una stagione interminabile, che però non lascia spazio a soste perché fra un mese si dovrà ripartire. E riprogrammare. E lavorare. Con il Leone nel petto e l'azzurro nel cuore. Per riportare ancora più in alto una città, una squadra e una tifoseria che ha fame di calcio ma che dovrà adesso dimostrarlo nel quotidiano e non soltanto in occasione di grandi eventi. Siracusa sarà di nuovo matura? Lo scopriremo solo vivendo. 


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