Aretusa, via ai play off: "Ma tribune inagibili, che senso ha fare sport così?"
Il presidente Villari in vista del rush finale ma col problema strutturale degli impianti aretusei
Domani il primo atto della semifinale play off di Serie B maschile, poi l’ultima sfida della regular season di A2 femminile in proiezione Final Eight di Chieti. La Pallamano Aretusa entra nella fase clou della stagione, quella dove sarà vietato sbagliare.
La squadra maschile di Andrea Izzi scenderà in campo domani alle 18,30 nella gara 1 contro Hb Messina (gara 2 si svolgerà domenica 24 in terra peloritana) con l’obiettivo di staccare quanto prima il pass per la finalissima verso la A2. Categoria che, al femminile, vede protagonista le ragazze di Antonio Costa che domenica a Fondi chiuderanno il girone D, con il secondo posto già conquistato. Un piazzamento utile per accedere per il secondo anno di fila alle finali per l’accesso alla A1.
“Dovremo cercare di partire con il piede giusto – ha detto Izzi – perché è vero che avremo con i favori del pronostico ma le gare vanno giocate e affrontate al meglio, in quanto si tratta di finali e le componenti che possono influire sono tante. Ci siamo preparati bene e non vediamo l’ora di scendere in campo e cercare di coronare quello che sarebbe un sogno per noi e per la società”.
“Sarà una partita con la testa in prospettiva play off – ha detto il tecnico Costa - e la affronteremo in formazione super rimaneggiata per alcuni infortuni. Ovviamente cercheremo di giocarcela al meglio e la testa sarà già a Chieti”.
“Siamo pronti su tutti i fronti – dichiara il presidente Placido Villari – ma il rammarico più grande purtroppo sarà quello che ancora una volta arriveremo a questi appuntamenti senza la possibilità di poter ospitare il nostro pubblico. Una situazione vergognosa, per la quale a perdere è solo lo sport. Ci dispiace tornare sempre su questa vicenda ma un capoluogo di provincia come Siracusa non può, al giorno d’oggi, disporre di strutture sportive che siano inagibili al pubblico. Ciò ci costringerà, per le prossime settimane, ad emigrare in provincia o addirittura nel catanese che ci accoglierebbero a braccia aperte. E questo, consentitemi, è l’ennesimo schiaffo alla città di Siracusa che lo sport non sa proprio cosa sia o cosa rappresenti”.