Fabio Montesano e Luigi Stompo al De Simone (foto Enna calcio)
Fabio Montesano e Luigi Stompo al De Simone (foto Enna calcio)

Fabio Montesano e Luigi Stompo, rispettivamente amministratore delegato e presidente dell'Enna che viaggia verso uno storico ritorno in Serie D (ma entrambi faranno i debiti scongiuri). Da Siracusa a… Siracusa. Perché ciò che, in qualche modo ti tolse otto mesi fa, adesso in qualche modo il “Nicola De Simone” restituisce: non è un caso se probabilmente, l'allungo decisivo dei gialloverdi sia arrivato in quello stadio dove i due massimi dirigenti quel 18 giugno dello scorso anno espressero grande rammarico: “E se guardo ancora quel tunnel - raccontano sorridendo - mi vengono i brividi. Eravamo molto arrabbiati per come arrivò quella sconfitta, onestamente immeritata anche se di fronte avevamo un grande Siracusa. Ammettiamo che non fu facile ripartire immediatamente perché sbollire quella rabbia non fu semplice. Ma poi - aggiungono Montesano e Stompo - giornata dopo giornata ci siamo ricompattati, ripartendo dallo zoccolo duro, con pazienza e perseveranza”.

Due caratteristiche che hanno portato l'Enna oggi a +7 sul Paternò dopo il ko interno di questi ultimi contro il Milazzo, in virtù anche del successo della squadra di Campanella sul Real Siracusa: “Speriamo che questo stadio stavolta ci abbia portato fortuna - ammettono - perché riteniamo di meritarcelo per l'abnegazione e la determinazione di ogni componente dell'Enna calcio. Siamo soddisfatti ma ovviamente non abbiamo ancora fatto nulla: le insidie sono sempre dietro l'angolo e ci saranno ancora tante avversarie agguerrite, per cui testa bassa e lavorare fino all'obiettivo”.

Una serie D che dunque rimane una sorta di stella polare per l'Enna che, probabilmente, avrebbe meritato già la scorsa estate anche con un ripescaggio ("le nostre difficoltà iniziali - concludono Stompo e Montesano - furono dettate proprio dal fatto che non sapevamo quale campionato avremmo disputato…") per una Quarta serie che oggi è un torneo monco a causa di società in crisi e che avrebbe beneficiato, in definitiva, di una piazza solida e importante come quella ennese.


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