Nel prossimo fine settimana Ancona ospiterà i campionati italiani indoor assoluti e il velocista aretuseo Matteo Melluzzo (Milone Siracusa ma in gara per le Fiamme Gialle) correrà con il campione olimpico Marcel Jacobs. Ma le attenzioni del tecnico e papà Gianni Melluzzo non saranno solo rivolte al figlio che, passo dopo passo, oramai è arrivato a competere con i migliori dell'atletica nazionale, quanto a ciò che - sfruttando ancora una volta queste grosse personalità - Siracusa potrebbe diventare se riuscisse a migliorare determinati servizi. E lo dice nella qualità di consigliere federale provinciale, delegato ai rapporti con le istituzioni, in quanto è proprio ad esse che Melluzzo si rivolge.

“Ma non con tono polemico, quanto piuttosto propositivo - dice il consigliere Fidal - perché è da dieci anni a questa parte che il campo scuola Pippo Di Natale gode di attenzione e si è migliorato anno dopo anno grazie anche all'allora assessore comunale allo Sport, Francesco Italia oggi sindaco. La struttura si è rifatta il look e oggi mi rivolgo anche ma non solo a lui perché se il campo scuola è riuscito a diventare polo di attrazione per il mondo dell'atletica nazionale è grazie al lavoro di trait d'union che svolgiamo periodicamente e grazie allo stesso Peppe Gibilisco. Negli ultimi tempi hanno calcato questa pista gente come Fabbri campione del lancio del peso, Stecchi campione italiano del salto con l'asta, i 400isti Scotti e Aceti e poi l'olimpionico Sibilio: vuol dire che la struttura te lo ha permesso ma l'idea sarebbe quella di fare in modo che Siracusa diventi realmente polo di riferimento con l'aiuto delle amministrazioni sfruttando risorse del Pnrr che permetterebbero di migliorare ancora ciò che già esiste e fare in modo che questo territorio possa offrire sempre il meglio. Vogliamo insomma che questa gente, tra le quali abbiamo avuto pure Larissa Iapichino, venga non per il rapporto consolidato che abbiamo con la Fidal, quanto per ciò che la città stessa abbia poi da offrire. E cioè il meglio. Solo così potremmo pensare di far allenare qui anche i campioni olimpici. Parliamo sempre di turismo sportivo e quale miglior indotto tramite la presenza di questi campioni che farebbero da traino anche a tutto il movimento? Un ”Brisbane 2032" parte da oggi e non lo dico io, perché devi cominciare a scovare i nuovi talenti oggi. Perché tra i 10-12 anni di oggi potrebbero esserci i futuri campioni fra dieci anni. Noi faremo la nostra parte a livello federale con i raduni regionali e nazionali, con niente stiamo raccogliendo tanto, basterebbe solo una ulteriore spinta da parte di chi ha oggi la possibilità di farlo".


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