Licata-Siracusa, post derby acceso: il chiarimento di Ricci
Clima eccessivamente ostile al Liotta, gli aretusei fanno chiarezza

Il calcio, sport amato e seguito da milioni di appassionati, è spesso teatro di emozioni forti, rivalità accese e, purtroppo, anche di tensioni che possono sfociare in episodi poco edificanti. L’ultimo derby tra Licata e Siracusa ha messo in luce, ancora una volta, come le ruggini tra le società possano influenzare non solo il clima della partita, ma anche il dopogara, un momento che dovrebbe essere dedicato al rispetto e alla sportività.
Domenica scorsa, il campo del Dino Liotta ha visto un Siracusa costretto a confrontarsi con un ambiente ostile, un clima che ha reso difficile anche il semplice gesto di saluto del presidente Alessandro Ricci. Un gesto, quello di salutare i giovani delle scuole calcio presenti, che avrebbe dovuto essere interpretato come un segno di sportività e di inclusione, ma che è stato frainteso, alimentando ulteriormente le tensioni tra le due società.
È fondamentale ricordare che il calcio è, prima di tutto, un gioco. Un gioco che unisce, che crea legami e che, se vissuto con il giusto spirito, può essere un esempio di fair play e rispetto reciproco. Le rivalità, seppur parte integrante della cultura calcistica, non dovrebbero mai sfociare in comportamenti che minano la bellezza di questo sport. La sportività non è solo un valore da proclamare, ma un comportamento da mettere in pratica, sia in campo che fuori.
Il presidente Ricci ha giustamente sottolineato come, nella sua carriera, abbia sempre cercato di mantenere un atteggiamento di rispetto verso gli avversari, anche nei momenti di sconfitta. Questo è il tipo di esempio che il calcio dovrebbe promuovere, piuttosto che alimentare polemiche e rancori. La questione, per lui, è chiusa, ma è importante che questo spirito di chiarimento e di dialogo venga accolto da entrambe le parti.
In un momento in cui il calcio è sotto i riflettori per vari motivi, è essenziale che le società, i dirigenti e i tifosi si impegnino a creare un ambiente più sereno e rispettoso. Gli episodi come quello di Licata non dovrebbero avere spazio nel nostro sport. È tempo di abbassare i toni, di promuovere la sportività e di ricordare che, alla fine, ciò che conta è il gioco e il rispetto per l’avversario.
In conclusione, il calcio ha bisogno di serenità. Ha bisogno di gesti positivi, di rivalità sane e di un clima che favorisca la crescita e il divertimento. Solo così potremo garantire un futuro luminoso a questo sport che tanto amiamo.