Durante i Mondiali di pallamano in corso in Danimarca, le emozioni sono tornate a farsi sentire per Enzo Augello, ex portiere e stella della Nazionale italiana e da sempre preparatore dei portieri alla Pallamano Aretusa. Rivedere la Nazionale maggiore in azione è stato per lui, romano di nascita ma siracusano d’adozione, come fare un tuffo nel passato, un viaggio nostalgico che lo ha riportato indietro di quasi trent'anni. "All'epoca la formula di partecipazione era diversa," ha dichiarato Augello, "ma ho avuto modo, nei quasi dieci anni di Nazionale, di confrontarmi con squadre di primo livello come Russia, Romania, Jugoslavia, DDR, Spagna, Svezia e Germania dell'Ovest."

Questi ricordi sono accompagnati da un forte senso di orgoglio. "I palcoscenici erano inebrianti, sia per il pubblico che per l'evento stesso," ha continuato. "Rappresentare l'Italia era uno spettacolo nello spettacolo, e porto dentro di me dolci e amari ricordi di quei momenti." Augello ha condiviso anche il nome di alcuni compagni di squadra che hanno segnato la sua carriera, come Franco Chionchio, capitano della squadra e compagno di club nell'Ortigia Siracusa degli scudetti (dove emersero anche i siracusani Fusina e Bronzo anche loro poi in ascesa con la maglia azzurra), e Stefano Podini, attuale Presidente Federale. "Miki Niederweiser e Massimo Dovere erano i miei compagni di reparto, e insieme a Gitzl, Schina, Sivini, Bozzola, Tabanelli, Boschi, Widman e Teofile, abbiamo vissuto un periodo fantastico."

Quella era un'epoca che ha permesso ad Augello di stringere amicizie durature, come quella con Mats Olsson, portiere svedese e ora icona dello sport mondiale (con il quale è stato organizzato due anni fa proprio un camp per i portieri a Siracusa con la collaborazione della Pallamano Aretusa). "Le amicizie che ho costruito in quegli anni sono inossidabili," ha affermato con un sorriso.

Guardando alla Nazionale di oggi, Augello si è detto entusiasta. "Mi ha colpito il gioco, la grinta, la voglia di vincere e la grande unione che sembra aleggiare all'interno del gruppo," ha commentato. Questo spirito di squadra è, secondo lui, merito dello staff tecnico guidato da Riccardo Trillini. "Auguro loro ogni bene, perché se lo meritano dopo tanti anni di sacrifici e patimenti," ha aggiunto.

Concludendo, Augello ha espresso il suo supporto per la Nazionale. "Nel mio piccolo, tiferò per loro, per la Nazionale ancora una volta." Le sue parole risuonano come un invito a tutti gli appassionati di pallamano a sostenere i giovani atleti che, come lui un tempo, portano avanti il sogno di rappresentare l'Italia sul palcoscenico mondiale.

In un momento in cui il passato e il presente si intrecciano, le considerazioni di Enzo Augello ci ricordano l'importanza della passione, dell'unità e dell'orgoglio nazionale nello sport.


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