Il Circolo Canottieri Ortigia, dopo aver ascoltato le parole del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, durante il suo intervento, ieri mattina, su FM ITALIA, riportate poi anche da alcuni organi di stampa, ritiene doveroso fare alcune precisazioni. 

“Nel suo intervento, il sindaco ha parlato di manomissioni e di un complotto ordito contro la gestione comunale della piscina, ironizzando sulla "strana" coincidenza della rottura contemporanea delle pompe necessarie a garantire il corretto filtraggio dell'acqua. Quindi ha parlato di voler restituire dignità alla Cittadella, dicendo che merita amore e rispetto e che non può essere luogo in cui "si possono fare i propri affaracci e i propri interessi privati e disporne come se fosse un bene di proprietà personale".

A chi si riferisce il sindaco con queste sue parole? Nel caso delle presunte manomissioni, delle quali l'Ortigia sarebbe chiaramente anch'essa vittima, fermo restando che, se il riferimento è (come sembra) alla ditta in precedenza titolare dell'appalto, sarà la stessa eventualmente a replicare, dal canto nostro possiamo dire che non ci risulta che la rottura sia stata contemporanea e che non crediamo pertanto all'ipotesi, piuttosto fantasiosa, del sabotaggio. 

Per quel che concerne la restituzione della dignità alla Cittadella, vorremmo ricordare al sindaco Italia che l'Ortigia ha preso in gestione un bene in condizioni non ottimali, che ha sottoposto a riqualificazione e a costante manutenzione, tanto è vero che mai la piscina, prima del ritorno alla gestione pubblica, era stata sottratta all'utilizzo degli atleti e delle società. Peraltro, ogni intervento eseguito dall'Ortigia durante la propria gestione è stato documentato e rendicontato: agli inviti scritti all'amministrazione di procedere alla verifica dei lavori e degli investimenti fatti, la stessa si è sempre sottratta, tanto che il Tribunale ha avviato una perizia a tale scopo, motivo per cui il sindaco dovrebbe essere più prudente nel tirare in ballo tale questione. Inoltre, visto che ci giungono voci relative al presunto "abusivismo" del bar che avevamo aperto in Cittadella, vorremmo informare il sindaco che il progetto è stato approvato dal Comune e che l'Ortigia, a proprie spese, a suo tempo ha provveduto all'accatastamento non solo del bar, ma di tutto il fabbricato (uffici compresi), che il Comune non aveva mai fatto.

Infine, riguardo all'accusa grave di usare la Cittadella per fare "i propri affaracci e i propri interessi privati e disporne come se fosse un bene di proprietà personale", il sindaco si assuma la responsabilità e dica chiaramente se si riferisce all'Ortigia, come sembrerebbe evincersi dal contesto. In tal caso, il primo cittadino, è palesemente disinformato e non sa che, durante la propria gestione, il Circolo Canottieri Ortigia ha presentato puntualmente al Comune regolare rendicontazione, che è pubblica, disponibile e trasparente. Pertanto consigliamo al  sindaco di informarsi con il suo ex dirigente (che evidentemente non lo ha tenuto al corrente) e prendere visione delle carte e dei rendiconti, prima di lanciare accuse diffamanti, peraltro senza contraddittorio.

Ribadiamo, inoltre, che la nostra società non ha mai cercato né fatto polemiche sterili, ma anzi ha tentato sempre di collaborare per il bene dello sport e degli atleti. Siamo anche consapevoli della lentezza della burocrazia e delle difficoltà per il pubblico di operare in tempi celeri rispetto al privato, soprattutto se ci si muove con mesi di ritardo, ma tali difficoltà non giustificano in alcuna maniera affermazioni mendaci e diffamanti, che hanno lo scopo unico di gettare discredito su una società che agisce da sempre con la massima trasparenza e con indiscutibile passione. Se il sindaco pensa di poter lanciare sospetti, lo faccia senza ambiguità, provi ciò che sostiene, assumendosene la responsabilità in prima persona. E visto che muove le sue accuse pubblicamente, dimostri di essere disponibile ad un confronto altrettanto pubblico, nel quale chiarisca tali accuse (quali fatti specifici e attribuiti a chi) senza sottrarsi al contraddittorio”.


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